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Coronavirus

Coronavirus, Crisanti avverte: “Per l’Italia ritorno contagi da fuori è certezza”

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Rispetto alle affermazioni che le mascherine non serviranno più da fine giugno “mi auguro Zangrillo abbia ragione, ma la dinamica dell’epidemia nel mondo non ci lascia ben sperare”. Così Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Medicina molecolare e virologica dell’Università di Padova, intervenuto ai microfoni di Agorà su Rai 3. “In una situazione di cui non conosciamo gli elementi, si discute su mutazione, virulenza, casi importati e vediamo la diffusione nel mondo che aumenta. Secondo me dovrebbero adottare un principio di precauzione. È il primo anno che affrontiamo questa epidemia, è difficile fare previsioni”.

E in merito al cambio di strategia dell’Oms su tamponi: “Sicuramente è un altro elemento di confusione. Tutti questi messaggi che mancano di coerenza lasciano voi giornalisti, ma anche mondo il mondo scientifico e la sanità pubblica con un po’ di sconcerto. Non so su quale base abbiano fatto questa dichiarazione. In questa epidemia l’Oms non ha brillato per tempestività ed esattezza. La scienza è misura, se non ci sono dati, non è scienza. Per l’Italia, il rischio che nuovi contagi arrivino da fuori non è una possibilità, ma una certezza. Lo abbiamo di recente sperimentato a Padova, dove una badante è tornata da fuori l’Unione Europea e ha infettato tutta la famiglia”, ha poi aggiunto. “Le persone che si ammalano non si ammalano come prima? Avviene perché abbiamo mascherina e distanza che riducono la carica virale”. Anche perché, se è vero che “il virus muta da noi, dovrebbe mutare anche in America e Germania, eppure vediamo una situazione di contagi che non lascia pensare questo”, ha concluso Crisanti.

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