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Palermo: la Giunta approva schema del rendiconto di gestione 2019

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La Giunta comunale di Palermo ha approvato ieri sera, con la delibera n.203, lo schema del Rendiconto della Gestione 2019. Ne viene fuori un quadro in chiaroscuro, da cui emergono elementi positivi e criticità. Tra le “note liete”, si rileva innanzitutto che il Comune non versa più in una condizione di deficitarietà strutturale. Inoltre, per il secondo anno consecutivo, l’importo complessivo della spesa per debiti fuori bilancio si è attestata su di un valore di circa 12 milioni contro i 32 del 2017 e precedenti, segno che dal 2018 si stanziano tutte le risorse necessarie alle spese autorizzate e che le misure di contrasto individuate funzionano. Le spese di funzionamento, fitti passivi, acqua luce e gas sono state ridotte del 5%, con una contrazione della spesa complessiva per tali tipologie di impieghi pari a circa 1,4 milioni di euro. Il fondo rischi spese legali si è ridotto di 8 milioni, grazie ad una accurata verifica imposta dalla Ragioneria Generale e condotta insieme all’Avvocatura comunale di tutte le ipotesi per cui la stessa chiedeva accantonamenti per rischio soccombenza. Il risparmio conseguito è stato destinato al miglioramento dei saldi del bilancio comunale. Sempre per il secondo anno consecutivo, i pagamenti a favore delle società partecipate si è attestato su di un valore pari a € 296 milioni, 30 milioni in più del valore dei corrispettivi (269 milioni): segno che il Comune di Palermo paga dal 2018 non già solamente i corrispettivi annui maturati dalla partecipate, ma ha avviato un consistente programma di recupero dei debiti arretrati. Infine, grazie all’andamento della gestione di competenza relativa al 2019, sono già stati accantonati nel 2019 le perdite registrate da AMAT e RAP (rispettivamente 4,4 milioni e 16,2 milioni) relativamente ai bilanci 2018. Ancora: grazie all’andamento straordinario della gestione di competenza relativa al 2019, nell’ambito del rendiconto di gestione 2019 è stato possibile eseguire un maggiore accantonamento al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE) (128 milioni dalla competenza) di circa 48 milioni, di modo che il deficit da accantonamento derivante dall’applicazione del metodo ordinario, pari a 355 milioni, si è ridotto a 307. Il Comune potrà così accedere alla facoltà consentita dalla legge di recuperare il detto deficit da accantonamento al FCDE in quindici rate annuali a decorrere dal 2021, con una rata annuale di 20,3 milioni ed un risparmio sulla rata annuale di circa 3,5 milioni. Nel 2019, di fatto, al sono stati accantonati 175 milioni (128 competenza e 47 da andamento gestione).

Inoltre, il deficit da accantonamento al FCDE sopra citato, condizionerà l’approvazione del bilancio di previsione 2020/2022, poiché occorrerà trovare le risorse finanziarie strutturali per eseguire un accantonamento quindicennale, dal 2021 al 2035,  pari a € 20.523.836,93 annui.Infine, l’accantonamento per disallineamenti e perdite delle società in house è per il 2019 pari ad € 125.870.449 ed è cresciuto di € 49.880.737,25, pari al 65,64%. Tra gli elementi “negativi”, si riscontra la bassa capacità di riscossione delle entrate proprie. In particolare – si legge nel corpo della delibera – “il Collegio dei Revisori ha formalmente stigmatizzato “l’attività posta in essere dai dirigenti responsabili relativamente alla riscossione dei crediti dell’ente e costituenti residui attivi invitando l’amministrazione affinché siano adottate concrete misure finalizzate a rendere effettiva l’attività di recupero dei crediti vantati dall’Ente”, nonché la “scarsissima capacità di riscossione dell’Ente, infatti, ha determinato l’abnormità del FCDE, che al 31/12/2019 ha assunto il valore di € 835.955.541,96, e lo strutturale ricorso all’anticipazione di tesoreria”.

Altro elemento positivo è costituito dal consolidamento del sistema delle partecipate a garanzia dei servizi pubblici; nel 2019 sono state erogate alle aziende partecipate somme superiori a quelle previste da contratto di servizi essendosi provveduto a ripianare i debiti degli anni precedenti. Questo atto finanziario pertanto conferma un processo di messa in sicurezza del bilancio comunale e la gestione pubblica dei servizi. Sono particolarmente significative le riduzioni delle spese e, soprattutto, dei debiti fuori bilancio che scendono di ben venti milioni.
Restano sicuramente alcune criticità, determinate da una normativa nazionale che, ancor di più in piena emergenza Covid-19, mostra la sua inadeguatezza, immobilizzando centinaia di milioni di euro per gli accantonamenti e che invece potrebbero sostenere interventi concreti per le famiglie e le imprese. Questo bilancio evidenzia infine ancora una volta l’urgente necessità che il Consiglio Comunale contribuisca con norme adeguate al contrasto all’evasione, concludendo la discussione già avviata sul nuovo regolamento contro questo fenomeno che ha assunto proporzioni insostenibili. Non si può infatti lasciare che a condizionare la vita finanziaria del Comune e la qualità dei suoi servizi siano quei cittadini che continuano a non pagare le tasse arrecando un danno a tutta la collettività.

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