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Coronavirus

Fase 2, il presidente Musumeci: “Sicilia pronta a un ritorno dei contagi”. E sul caos spiagge…

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“Le distanze sociali nelle spiagge libere sono un vero problema, bisogna ammetterlo. Alcuni operatori balneari dicono che l’applicazione rigorosa delle indicazioni dell’Inail rendono assolutamente inutili la riapertura. Altro sono disponibili a rispettare alcuni limiti”. Così il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in una intervista all’Adnkronos. “Per firmarla aspetto le nuove linee guida del Governo. Insomma, bisognerebbe trovare una giusta soluzione per tutti. Intanto non dobbiamo dimenticare che siamo in piena emergenza epidemica. E, purtroppo la paura è scomparsa, la paura è finita. E questo è un dato di fatto. Dall’altro lato, ci aiuta a ricominciare a ripartire, a tornare alla normalità. Anche se la nostra normalità piena arriverà solo quando arriverà il vaccino, e purtroppo voci sempre più insistenti sostengono che in autunno il virus tornerà virulento e che le condizioni cambieranno tra qualche mese”.

“Se la Sicilia sarebbe pronta ad un ritorno dell’aumento del contagio? Certo che è pronta, ormai conosciamo il nemico, sappiamo come neutralizzarlo, non ancora come sconfiggerlo. Le distanze da tenere? Può sembrare una distanza ragionevole quella di tre quattro-metri tra un ombrellone l’altro. Il tema è: una volta arrivati a mare chi pensa a fare mantenere le distanze? La spiaggia libera è davvero un problema e sarebbe un onere pesante per i Comuni farsi carico della gestione delle spiagge libere, me ne rendo conto. Ma c’è il rischio che senza vigilanza si possa vanificare ogni regola di cautela, quindi stiamo aspettando che da Roma arrivi una riproposizione di regole, insomma un protocollo che sia un po’ più flessibile, anche un po’ più ragionevole e capace di potere coniugare gli interessi che oggi appaiono contrastanti”, ha proseguito.

“Abbiamo voluto rispettare le norme nazionali perché riteniamo che in questo momento i conflitti non servano e trasmettono una immagine poco edificante delle situazioni. Ora, però rivendichiamo un minimo di autonomia. Sono ottimista, finora l’autonomia delle Regioni era per restringere le misure nazionali, ora invece da qualche giorno chiediamo che l’autonomia delle Regioni possa essere esercitata per aprire piuttosto che per chiudere. Sono convinto che serva a tutti. Se ci danno le linee generali entro cui muoverci sapremo adottare le specificità. Ora si apre la fase più difficile nella quale tutti, gli amministratori e i cittadini, dobbiamo riuscire a trovare il giusto punto di equilibrio tra la voglia di ripartenza e la voglia di non tornare indietro. E’ una fase nella quale deve prevalere il senso della responsabilità, tenuto conto che il virus e quindi il nemico è ancora in mezzo a noi, invisibile e a quanto pare invulnerabile. I siciliani si sono improvvisamente iscritti a due grandi partiti: da un lato al partito del ‘presidente riapra tutto’ e dall’altro a quello che diceva ‘presidente chiuda tutto’, naturalmente io non mi sono iscritto né all’uno né all’altro partito, ma ho cercato di mediare e di coniugare le esigenze degli uni e degli altri. C’è stato un grande senso di responsabilità da parte della gente, tranne qualche sparuta minoranza di sciagurati e alla fine la linea della fermezza e del rigore ha premiato”, ha concluso Musumeci.

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