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Coronavirus, Musumeci pronto a ripartire: “Da Conte misure contraddittorie. No all’Italia a due velocità”

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Ha definito “troppo stringenti o contraddittorie” le misure annunciate domenica sera dal premier Giuseppe Conte in vista della cosiddetta Fase 2 legata all’emergenza Coronavirus in Italia, soprattutto per quanto concerne l’apertura a giugno di alcune attività, come ad esempio barbieri e parrucchieri o bar e ristoranti. Stiamo parlando del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

“Dico queste cose pur avendo adottato in Sicilia misure severe, che però hanno dato risultati. Occorre riuscire a coniugare la linea della prudenza con quella della ripartenza”. Un altro settore che suscita le preoccupazioni del Governatore per le ricadute economiche nell’Isola è quello del turismo. “Anche per questo motivo ho autorizzato i lidi balneari alla pulizia delle spiagge e a tutte le iniziative necessarie in attesa dell’apertura della stagione. Stiamo lavorando insieme ai presidenti delle Regioni per potere chiedere a Conte di rivedere alcune cose e tentare di salvare il salvabile. Prima però dobbiamo metterci d’accordo perché anche tra di noi c’è chi dice cose diverse”, ha dichiarato il Governatore della Sicilia ai microfoni di Telecolor. “In Sicilia non accettiamo più che ci siano due Italia e a due velocità diverse. Nel corso della cabina di regia ho detto al premier Conte che in Sicilia non sono tanto le risorse finanziarie di cui abbiamo bisogno quanto piuttosto la necessità di potere spendere presto e bene le risorse finanziarie che già ci sono. La stesse deroghe e gli stessi poteri straordinari che sono state previsti per il ponte Morandi potrebbero consentire nella nostra regione l’apertura, nel giro di pochi mesi, di tanti cantieri in grado di realizzare infrastrutture importanti e di dare lavoro”.

Infine, Musumeci si è espresso in merito alla richiesta di dimissioni avanzata da alcuni esponenti politici dell’opposizione nei confronti dell’assessore al Turismo Manlio Messina che ha pubblicato e poi rimosso sul suo profilo Facebook un fotomontaggio con il premier Conte in manette tra due carabinieri. “Si è trattato di un post infelice, tanto che io stesso ho chiesto all’assessore di rimuoverlo e me ne scuso con il presidente del Consiglio. Ma poiché si trattava soltanto di satira, le polemiche che ha sollevato mi sembrano francamente pretestuose. Per me l’incidente è chiuso”, ha concluso.

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