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Sicilia, Cgil propone piano per il rilancio dell’economia nell’isola: i dettagli

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“Superare ogni sterile contrapposizione per andare a un progetto per il rilancio della Sicilia che sia quanto più condiviso. Perché, soprattutto in un momento difficile come quello attuale, quello che serve è coesione politico-istituzionale, progettualità e confronto per definire percorsi certi che traghettino una Sicilia rinforzata oltre il Coronavirus”. E’ l’appello del segretario generale della Cgil Sicila, Alfio Mannino, che ha presentato oggi nel corso di un dibattito in videoconferenza il “Piano del Lavoro” elaborato dalla Cgil. Mentre gradualmente si va verso la ripresa delle attività, l’obiettivo della Cgil è quello di mettere in atto tutte le iniziative utili a garantire la sicurezza sanitaria e di gettare contemporaneamente le basi per una vera e propria rinascita dell’isola.

“E’ un progetto aperto, il nostro il contributo per il superamento della crisi, e su di esso puntiamo a costruire il più largo dei consensi”, aggiunge Mannino. In una trentina di pagine il sindacato affronta, tra gli atri, il tema dello snellimento burocratico immaginando “l’accelerazione dei processi amministrativi come la normalità, non l’eccezione nell’emergenza”. Inoltre, quello dell’ammodernamento del modello industriale con “strumenti meno orientati a mantenere in vita ciò che non regge più alla prova della competitività e più focalizzati sulla capacità di attrarre e attivare nuove energie in settori competitivi e più coerenti con le vocazioni della Sicilia”. A questo proposito la Cgil regionale propone la creazione di un “Centro per l’innovazione tecnologica”, con il coinvolgimento di Università ed enti di ricerca, come luoghi in cui “imprenditori e persone interessate possono prendere visione di nuovi modelli etico-sostenibili, diffondendo nel contesto siciliano ricerca e innovazione”. La Cgil propone anche la riorganizzazione di un ente intermedio tra Comune e Regione cui affidare le competenze su alcuni servizi, come i rifiuti, le risorse idriche, le infrastrutture rurali.

Per quanto riguarda la sanità, la Cgil chiede “una governance unica assieme al settore socio-assistenziale, creando un sistema integrato che trovi il suo punto chiave nella medicina territoriale, per dare risposte efficaci in termini di prevenzione e cura sanando la frattura esistente oggi tra settore socio-sanitario e territorio”. Il piano della Cgil si rivolge sia al governo regionale che a quello nazionale “che su molti argomenti devono dare vita a tavoli congiunti”, conclude Mannino.

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