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Cronaca

Incendio doloso in comunità recupero da droga del Catanese, una vittima

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Un incendio, che gli investigatori ritengono di natura dolosa, è stato appiccato la notte scorsa alla sede della comunità di recupero per tossicodipendenti e per assistenza a malati di Aids ‘Tenda di San Camillo’, sulla strada statale 116 a Riposto, nel Catanese. Tra le fiamme è morto il responsabile della struttura, fratel Leonardo Grasso, di 78 anni. Sul posto sono presenti i vigili del fuoco che hanno spento il rogo.

Indagano i carabinieri della compagnia di Giarre e della Sezione investigazioni scientifiche (Sis) del comando provinciale dell’Arma di Catania. Le fiamme sono divampate verso le 5 e si sono propagate nella struttura. All’interno della comunità di recupero c’erano sei ospiti, tutti rimasti illesi. Non è riuscito a fuggire, invece, l’anziano responsabile della struttura che è morto nell’incendio A fare intervenire i soccorsi è stata una telefonata fatta al 112 dall’interno della ‘Tenda San Camillo’.

É stato identificato dai carabinieri il presunto autore dell’incendio appiccato la notte scorsa alla sede della comunità di recupero per tossicodipendenti ‘Tenda di San Camillo’, a Riposto, che ha provocato la morte di fratel Leonardo Grasso. Secondo quanto si è appreso militari dell’Arma della compagnia di Giarre e del comando provinciale di Catania lo stanno cercando e sarebbero già sulle sue tracce.

Fratel Leonardo Grasso, 78 anni, vittima dell’incendio doloso della sede della Tenda San Camillo, comunità di recupero per tossicodipendenti e per assistenza a malati di Aids di Riposto, aveva preso i voti a 50 anni per dedicare la sua vita ai sofferenti. La svolta era arrivata dopo la morte di entrambi i genitori, deceduti a sei giorni di distanza l’uno dall’altro. Così da agente di commercio con un’attività avviata e interessi mondani aveva cambiato radicalmente la sua vita scegliendo di diventare camilliano. Parlando della sua esperienza nel maggio del 2014 alla trasmissione ‘La vita in diretta’ con Franco Di Mare per il quarto centenario della morte di San Camillo, fratel Grasso aveva confermato di essere felice nell’operare a fianco dei sofferenti e dei bisognosi, senza rimpianti per una vita ricca di divertimenti, ma che lo aveva lasciato vuoto e carico di domande a cui non riusciva a dare risposta. E in Tv aveva ricordato come la sua parabola somigliasse molto a quella dello stesso San Camillo, che dopo una vita scapestrata ha dedicato tutto se stesso ad aiutare gli altri.

Fonte Ansa

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