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Coronavirus

Palermo, polemiche stadio troppo caro: morire per il Covid o di impopolarità?

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Tribuna al costo di 50 € e gradinata a 35 euro. È questo il prezzo dei biglietti decisi dalla società rosanero per la prossima gara di campionato tra Palermo e Turris.

Sui social molti si lamentano del prezzo e della mancata apertura delle curve che avrebbe garantito biglietti a un prezzo “popolare”. A lamentarsi sono stati molti componenti dei gruppi organizzati (che da mesi già ripetono lo slogan “o tutti o nessuno” o “catanese chi entra”), ma anche tifosi comuni e storici abbonati.

E via alle polemiche. Era chiaro che con le restrizioni imposte dal Governo e il limite dei 1000 spettatori non sarebbe stato possibile accontentare tutti i tifosi. Il Palermo ha deciso comunque di vendere aprendo solo tribuna e gradinata, con costi commisurati al settore dello stadio.
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Bisogna però fare un ragionamento: con la crisi economica portata dal Coronavirus sono molte le aziende che ne hanno risentito e non fa eccezione il settore del calcio, con cali di fatturato enorme dovuti alla chiusura degli stadi e al conseguente crollo della pubblicità e dei proventi da vendita di biglietti. La scelta della società di aprire solo due settori è una scelta quasi obbligata anche se impopolare. Come prima cosa bisogna dire che non aprire interi settori significa risparmiare (steward, addetti alla sicurezza e pulizia in meno) e poi chiaramente bisogna guardare all’aspetto economico e alla domanda e offerta dell’evento che sul mercato vale almeno il doppio del prezzo stabilito per la tribuna. Con lo sbigliettamento di Palermo-Turris il club rosanero potrebbe incassare una cifra vicina ai 40 mila euro, da cui dovranno essere sottratti i costi delle tasse, dei diritti Siae e della macchina organizzativa per tenere in piedi l’evento. Va da se che per rientrare nelle spese ogni club deve fare bene i conti visto il periodo economico difficilissimo.

Comprensibili dunque le polemiche, ma è meglio essere impopolari o mettere ulteriormente a rischio la stagione economica del Palermo?
Morire di crisi covid o di impopolarità? Il Palermo di Dario Mirri oggi si sta scontrando anche con questa realtà. L’avvio disastroso in campionato forse ha fatto passare in secondo piano nella mente dei tifosi il vero problema di questa stagione che, per il Palermo e per tutti gli altri club, si chiama ancora Covid-19. Non è un segreto che tutte le squadre abbiano allestito una rosa in modo attento e abbiano dovuto fare i conti anche con dei piani economici diversi dal passato. A maggior ragione società giovani come quella rosanero che rimane una startup e che oggi soffre non poter contare su ciò che per ogni squadra è la benzina che fa funzionare tutto.

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